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Sigaretta tradizionale, IQOS e sigaretta elettronica: facciamo chiarezza

In molti si sono chiesti quali differenze separano questi tre dispositivi apparentemente simili nella gestualità e nella mimica ma completamente diversi in tutto il resto.

Purtroppo, se ci si basa solamente su qualche informazione recepita sul web o riferita a voce da qualche conoscente, si può fare facilmente confusione o addirittura incappare in qualche fake news (basti pensare al falso mito della sigaretta elettronica che farebbe “venire l’acqua nei polmoni”).

In questo articolo si cercherà quindi di dare qualche semplice delucidazione sulle caratteristiche distintive dei tre prodotti e le principali differenze fra loro.

Facciamo chiarezza

Per prima cosa occorre capire di cosa stiamo parlando quando ci riferiamo a sigaretta tradizionale, IQOS e sigaretta elettronica.

Partiamo quindi da qualche breve definizione di base di ognuno dei tre oggetti in discussione:

Sigaretta tradizionale

La sigaretta, molto banalmente si può dire che essa non è altro che del tabacco avvolto in un’apposita cartina alla cui estremità si può trovare, nella maggioranza dei casi, un filtro in acetato di cellulosa che serve a bloccare meccanicamente solo alcuni agenti dannosi prodotti dalla combustione. Il tabacco utilizzato può essere di molte tipologie ed anche la sigaretta può assumere svariate forme a seconda del marchio, del metodo di rollatura e della cartina o filtro utilizzato. Il principio di funzionamento è, a sua volta, molto semplice: viene aspirato il fumo prodotto dalla combustione del tabacco che avviene ad una temperatura superiore agli 880 °C. È ormai nota l’altissima pericolosità della sigaretta analogica, non solo per i tabagisti ma anche per chi subisce quello che viene chiamato “fumo passivo”, causata proprio dalle sostanze liberate dalla combustione del tabacco.

IQOS

IQOS: altro non è che un prodotto a tabacco riscaldato non bruciato. IQOS non è una categoria a sé stante di dispositivi ma il nome con cui viene commercializzato quello prodotto dalla Philip Morris a partire dal 2014. Esistono infatti diversi strumenti simili (come, ad esempio, il “glo” della British American Tobacco), ma, come spesso capita, quello più venduto e conosciuto tende a prestare il proprio nome all’intera categoria. IQOS non è un oggetto semplice, come la sigaretta tradizionale, ma è composto da:

  • un caricabatterie portatile (simile ad un power bank per cellulari) che serve a contenere ed a ricaricare il dispositivo quando non lo si utilizza.
  • il dispositivo IQOS vero e proprio (simile ad una penna, sia esteticamente che nelle dimensioni) che riscalda lo stick di tabacco attraverso ad una lamina di platino e ceramica e ad un software che ne regola la temperatura, lo riscalda portandolo a una temperatura di 350 °C.
  • uno stick di tabacco (simile nell’aspetto ad un mozzicone di sigaretta), venduto con il nome di HEETS nel caso specifico del prodotto di casa Philip Morris. In commercio se ne possono trovare di diverse tipologie a seconda del gusto sprigionato dal tabacco e del tenore nicotinico.

Il principio di funzionamento è leggermente più complicato della sua “sorella” a combustione: lo stick di tabacco va inserito all’interno del corpo principale. Il suo riscaldamento genera un aerosol contenente nicotina che, una volta aspirato, restituisce il sapore del tabacco (l’aroma di tabacco riscaldato è diverso dall’aroma di tabacco bruciato) ed assuefazione. Al termine della fumata lo stick di tabacco va gettato.

Dal punto di vista del danno arrecato all’utilizzatore vi è ancora molta incertezza. Il prodotto è relativamente “giovane” e gli studi portati a termine su di esso restituiscono risultati in contrasto fra di loro. L’unica “certezza” è che il pericolo rimane elevato e che la riduzione del danno rispetto alla sigaretta tradizionale sarebbe comunque minimo.

Sigaretta elettronica: i componenti

La sigaretta elettronica è sicuramente la più difficile da descrivere dei tre, in quanto in commercio se ne possono trovare di infinite forme e varietà.
I punti d’incontro fra ogni tipologia sono il principio di funzionamento e la composizione del dispositivo.Una sigaretta elettronica è composta, in genere, da:

  • Un atomizzatore: in commercio ne esistono numerosissime varietà, differenziate in base alla dimensione, alla durezza del tiro, alla conformazione interna ed alla quantità di liquido che possono ospitare. In sostanza, per non fare troppa confusione, basti sapere che è l’elemento in cui alloggia la resistenza ed in cui viene “stoccato” il liquido che verrà vaporizzato.
  • Una batteria: la parte della sigaretta elettronica che eroga la corrente elettrica necessaria a riscaldare la resistenza che vaporizzerà il liquido. Come ogni moderna batteria è ricaricabile.
  • Una resistenza: è composta da degli avvolgimenti di leghe metalliche, che ospitano il cotone adibito all’assorbimento del liquido. Questa è l’unica parte che va cambiata periodicamente: il costo, la durata, la composizione e la reperibilità della resistenza varia a differenza del produttore e dell’atomizzatore in cui verrà alloggiata.

Il principio di funzionamento della sigaretta elettronica è probabilmente il più complesso. Negli ultimi anni i produttori si sono impegnati costantemente nel migliorarne la resa semplificando i passaggi che dovranno essere svolti dal consumatore. Il risultato si è potuto apprezzare notevolmente nei prodotti per neofiti recentemente usciti, che vengono sempre più spesso utilizzati anche dai consumatori esperti, spesso appassionati possessori di sistemi molto più complessi.

Sigaretta elettronica: il funzionamento

La sigaretta elettronica funziona inserendo un apposito liquido all’interno dell’atomizzatore, che viene assorbito dal cotone e vaporizzato (e non bruciato) dal riscaldamento della resistenza. La batteria, che riscalda la resistenza, può essere azionata tramite la pressione di un tasto o automaticamente tramite l’inspirazione dell’utilizzatore.
Il risultato di ciò è la produzione di un aerosol che restituirà un aroma diverso a seconda del liquido scelto ed eventualmente un appagamento generato dalla nicotina (se presente).

Il liquido utilizzato per alimentare la sigaretta elettronica non contiene tabacco, ma è un composto di glicerina vegetale, glicole propilenico, acqua distillata (solitamente presente in percentuali inferiori al 10%), aromi e diverse gradazioni di nicotina (non sempre presente).

Non essendo presente né tabacco né suoi derivati e non funzionando tramite combustione, il termine “sigaretta elettronica” (o “e-cig”) non è del tutto corretto. Viene infatti preferito da produttori e consumatori il termine VP (“vaporizzatore personale”) o svapo.

Dal punto di vista del danno arrecato all’utilizzatore vi sono più certezze rispetto alla IQOS, nonostante vi sia ancora un acceso dibattito in merito. Diversi studi certificano però una riduzione sostanziale del rischio. Il primo studio a lungo termine (risalente al dicembre 2017) riportava di una riduzione del danno del 95% rispetto alla sigaretta tradizionale.
Di una cosa si è certi: per poter svapare in sicurezza è importante utilizzare prodotti sicuri e certificati, senza rivolgersi a materiali rivenduti sottobanco.

Differenze principali

Una volta specificate tutte le caratteristiche tecniche dei tre prodotti possiamo ora soffermarci sulle principali differenze.

Utilizzo

La più grande differenziazione è relativa alla ragione che sta dietro all’utilizzo di essi: infatti IQOS e sigaretta elettronica nascono principalmente come alternativa alla sigaretta tradizionale, offrendo una tipologia di utilizzo simile nelle gestualità per cercare di fornire ai tabagisti un primo passo verso l’abbandono della suddetta o la ricerca di una possibile riduzione del danno.
Proprio in relazione a quest’ultimo argomento, va precisato che lo svapo (secondo diversi studi affidabili e facilmente reperibili) sembra essere decisamente molto meno dannoso dell’IQOS, su cui invece sussistono ancora molti dubbi.

Funzionamento

Come osservato nel paragrafo precedente, un altro elemento che diversifica nettamente i prodotti è il principio di funzionamento ed il materiale utilizzato per “generare” il fumo (o il vapore) che verrà poi aspirato dal consumatore. Nel caso della sigaretta tradizionale e dell’IQOS si utilizza del tabacco (che nel primo caso viene bruciato,  nel secondo riscaldato), mentre nel caso della sigaretta elettronica si utilizza un liquido che viene vaporizzato. Questo è il punto cardine su cui solitamente si basano gli studi scientifici per quantificare il possibile danno causato da ciascuno dei tre prodotti.

Ambiente

Un’altra differenza molto importante, anche in relazione alle tematiche del decoro e della cura per l’ambiente, sta nel materiale di scarto.
Infatti si potrà facilmente notare che i mozziconi delle sigarette analogiche e delle IQOS molto spesso non vengono smaltiti correttamente e vengono dispersi nell’ambiente dagli stessi utilizzatori, mentre la resistenza della sigaretta elettronica (l’unica parte che va cambiata regolarmente) non va dismessa al termine di ogni svapata ma può durare anche per diverso tempo, dando la possibilità di essere collocata in tutta tranquillità negli appositi contenitori per lo smaltimento. Trovare a terra o dispersi nell’ambiente componenti delle sigarette elettroniche è un evento più unico che raro, ma la stessa cosa purtroppo non si può dire dei mozziconi.

Nicotina

Nell’ottica di un possibile allontanamento graduale dalla dipendenza da nicotina sorge un’altra grande differenza. Infatti lo svapo è l’unico dei prodotti in discussione che può offrire una graduale riduzione di nicotina senza però dover cambiare aroma, siccome ogni liquido è sempre venduto in svariate gradazioni (generalmente 18 mg/ml, 12 mg/ml, 9 mg/ml, 6 mg/ml, 3 mg/ml e addirittura senza nicotina), a differenza di sigaretta analogica ed IQOS che non contemplano l’assenza totale di nicotina nei loro prodotti.

Aroma

Dal punto di vista aromatico tutti e tre gli articoli offrono diverse soluzioni. Sigaretta analogica ed IQOS ovviamente hanno come fil rouge il tabacco, ciò che cambia è la resa con cui esso si esprime durante la fumata. Se nel primo caso la combustione influenza l’aroma rendendolo molto più cinereo, nel secondo caso il semplice riscaldamento lo rende più tostato. In entrambi i casi, in base alla scelta del trinciato o dello stick di tabacco, possono essere percepiti diversi retrogusti o alcune semplici aromatizzazioni in accostamento. Dal maggio 2020, attraverso l’applicazione della Direttiva 2014/40/UE, è stata però data una pesante stretta alla commercializzazione delle sigarette aromatizzate.
La sigaretta elettronica offre invece un’esperienza aromatica totalmente diversa, in questo caso infatti esisto una quantità infinita di aromi. Si può spaziare dai classici liquidi tabaccosi (che comunque non contengono tabacco al loro interno), ai tabacchi aromatizzati, passando per liquidi fruttati, cremosi, balsamici o addirittura floreali. L’aromaticità offerta al consumatore, in questo caso, non ha davvero confini.

Manutenzione

Ogni oggetto tecnologico in nostro possesso necessita di manutenzione, e non vi è nessuna eccezione in questo caso.
La manutenzione delle sigarette elettroniche può variare notevolmente a seconda di ciò che si acquista, se si parla di prodotti di fascia alta la manutenzione può essere abbastanza complessa. Rimanendo invece sulla fascia entry level, la manutenzione è molto più semplice. Basta cambiare la resistenza (o la cartuccia, dipende dal dispositivo), immettere il liquido nel serbatoio una volta che si esaurisce e pulire l’atomizzatore periodicamente (solitamente quando si cambia la tipologia di liquido utilizzato).
Iqos per contro risente del fatto di utilizzare del vero tabacco nei suoi stick, ciò causa costante deposito di residui; per questo motivo il produttore consiglia di pulirla all’incirca ogni venti fumate.

Utilizzo al chiuso

L’uso della sigaretta a combustione, come ben sappiamo, è proibito nei luoghi chiusi ed in alcuni casi specifici anche all’aperto.

Attualmente, l’uso delle sigarette elettroniche rimane vietato per legge solo all’interno dei locali chiusi, delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, così come nelle scuole di comunità di recupero, istituti di correzione minorili e centri per l’impiego e la formazione professionale.
La legge non vieta l’uso delle sigarette elettroniche in locali pubblici, ma rimane la possibilità per gli esercenti o per i gestori di sale e ristoranti, così come per le aziende, di dare indicazioni sulla possibilità o meno di “svapare” in pubblico.

Il discorso è diverso per quanto riguarda IQOS, essendo infatti di recente introduzione non si classifica nè sotto la categoria di sigaretta convenzionale nè sotto la categoria di sigaretta elettronica. Il produttore sul proprio sito sconsiglia comunque l’utilizzo vicino a minori e donne in gravidanza, mentre esorta a chiedere il consenso del titolare per utilizzarlo in un pubblico esercizio.

> Ti potrebbe interessare: Dove si può usare la sigaretta elettronica?

In conclusione, quale scegliere?

La risposta a questa domanda è la più semplice: possibilmente nessuna delle tre.

Se invece siete tabagisti, la risposta è: dipende. 
Eliminiamo subito dall’equazione la sigaretta tradizionale e concentriamoci su IQOS e sigaretta elettronica. In questo caso dipende molto dalle esigenze e dall’esperienza personale di ciascuno, se cercate un’esperienza più simile alle bionde allora potreste scegliere la IQOS, con i suoi pro e (soprattutto) i suoi contro.
Se invece volete fare una scelta più responsabile, sperimentare con tantissimi deliziosi aromi nuovi e diversi, mantenere la gestualità del fumo e ridurre il danno alla salute vostra e dei vostri cari la risposta è una sola: sigaretta elettronica.

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